Poi un'altra compagnia de giovinette, qual ghe dicono Dimesse, vanno alla cerca certi dì della septimana a certi suoi lochi, et vanno mal vestite, con un patelazzo di lino in testa, la testa bassa, serrate dinanzi sino sotto la gola, senza ornamento nessuno; attorno vanno per Milano 4 e 6 alla volta, però con una compagnia di una o do vegette dredo, et vanno con el volto descoperto: e queste tal compagnie sì de preti sì de queste putte, pare che sia capo una contessa, qual ghe dicono la contessa de Guastalla. Infatti la contessa di Guastalla Lodovica Torella beneficò largamente i Barnabiti, fece fabbricare colla spesa di ottantamila scudi d'oro l'insigne monastero di San Paolo per le sue Dimesse, che cominciarono ad abitarvi nel 1535963, e diciotto anni dopo si ridussero a clausura con disgusto della fondatrice; e successivamente fondò, nel 1542, il monastero del Crocifisso per le Convertite, e nel 1557 il collegio per l'educazione di nobili povere fanciulle, detto della Guastalla, dallo Stato di questo nome ch'essa avea ereditato dal suo padre Achille Torello, e che vendette al principe don Ferrante Gonzaga per convertirne il prezzo in siffatte pie beneficenze.
Capitolo XXVII
Tentativi e progetti per la successione nel ducato di Milano.
Congresso di Nizza, pace di Crespy, morte del duca d'Orleans, dichiarato da Cesare duca di Milano
(1535) Dopo la morte del duca Francesco II Sforza, Giovanni Paolo Sforza, marchese di Caravaggio, figlio naturale del duca Lodovico e fratello del duca defunto, consigliato da molti amici, cavalcò per le poste alla vôlta di Roma, affine di impegnare il papa presso Cesare ed ottenerne il ducato di Milano.
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