.., ma in pari tempo si vide tirare ogni cosa a sé, turbando gli ordini dei negozi e de' tribunali. Il che sebbene egli fece con incredibile vigor d'animo, vigilanza, assistenza, memoria e cura, tuttavia fu necessario che errasse infinite volte, come fece, oltre il patire le male conseguenze che ne risultano. Perciocché, così facendo, un governatore si tira addosso un'occupazione intollerabile, contrae particolar obbligo di render conto a Dio e al mondo d'infinite cose che non gli toccano, et s'acquista grandissimo odio non solo de' particolari offesi, ma ancora de' magistrati. De' particolari, perciocché de' tormenti, privazioni de' beni, esigli et morti, quando vengono per corso ordinario di giustizia et quasi dalla mano del giudice et tribunali frapposti tra il principe, e il delinquente, niun odio ne tocca al principe, che pare non ne habbia parte se non l'obbligazione di fare che si renda giustizia, la quale è cosa favorevole et non odiosa; dove che, facendo egli quasi immediatamente et fuori degl'instituti della provincia, ne segue che i delinquenti, non potendo scaricare l'odio sopra il ministro che dovrebbe esser di mezzo tra la suprema podestà e le persone private, tutto lo indirizza contro di lui: et tanto più che, facendo il governatore quello che per l'ordinazione de' tribunali non gli tocca, dà occasione di sospettare et dire che così faccia non per zelo di giustizia, ma per passione et capriccio proprio, al quale il vulgo sempre vuol trovare qualche cagione poco honorevole.
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Dio
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