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      Infine, in occasione del solenne ingresso del cardinale arcivescovo Federico Visconti, fu demolita l'antica facciata del Duomo, che rimaneva tre arcate più interna della facciata presente.
      Primo tra le persone distinte mancate di vita in questo tratto di tempo ci si presenta quel Lodovico Settala, protomedico, che sì male ha figurato nel processo della strega, da cui si disse ammaliato il senator Melzo; ma la sua credulità alle arti magiche, quasi generale in allora, non gli toglie il merito di uomo dottissimo in più scienze e anche nella politica, e di essersi col massimo zelo adoperato in favore de' suoi concittadini nelle pestilenze del 1576 e del 1630. Egli morì il 12 settembre del 1633, nell'anno ottantesimo della sua età, essendo nato il 27 febbraio 15521093. Circa la fine del 1641 cessò di vivere il canonico Giuseppe Ripamonti, autore di molte opere, descritte dall'Argellati1094: cattivo ragionatore, buon latinista, cronista inesatto, ma sincero espositore delle cose de' suoi tempi1095. Bonaventura Cavalieri, allievo del Galileo e di Benedetto Castelli, autore della Geometria degl'Indivisibili, maestro di Stefano degli Angeli e del Torricelli, lasciato oscuro nella sua patria, dove soltanto gli fu offerto dalla filantropia del cardinale Federico Borromeo un posto di dottore nel nuovo collegio dell'Ambrosiana, del tutto estraneo a' di lui studi, morì professore in Bologna il 3 dicembre del 1647, di soli quarantanove anni1096. Il conte Bartolommeo Arese, più volte nominato, uomo di grand'ingegno e destrezza, che fu per molti anni reggente nel supremo consiglio d'Italia, e quindi presidente del senato, dopo di essere stato assai volte adoperato in commissioni difficilissime ed importantissime, giunto all'anno sessantesimoquarto di età, finì di vivere il 23 settembre del 1674. Essendo prossimo agli ottant'anni, terminò pure il mortal corso il 16 febbraio 1680 il canonico Manfredo Settala.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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