Successivamente le città di Parma e Piacenza furono lasciate libere dalle armi dell'infante don Carlo, cedute agl'Imperiali dai Gallo-Sardi Cremona e Pizzighettone, e il 7 di settembre la città di Milano, avendo alcuni giorni prima il re di Sardegna licenziata e ringraziata la giunta di governo istituita durante la conquista, col proclama che si riporta nella nota1103. Fu certamente onorevole per questa Giunta l'essere stata confermata dal conte di Kevenhüller, supremo comandante cesareo in Italia fino all'arrivo, che seguì il 17 dicembre, del nuovo governatore capitano generale conte Otto Ferdinando Traun, al di cui governo vennero uniti il ducato di Mantova e quello di Parma e Piacenza, sotto la denominazione di Lombardia austriaca. Altri due avvenimenti memorabili di quest'anno furono la morte del maggior capitano di quel tempo, il principe Eugenio di Savoia, avvenuta in Vienna il 21 aprile, essendo egli in età di anni settantadue, e le nozze faustissime seguìte il 12 del precedente febbraio tra l'arciduchessa Maria Teresa, primogenita dell'imperatore Carlo VI, già entrata nell'anno diciottesimo, e il principe di Lorena Francesco Stefano, che ne avea ventisette; con che le illustri case di Lorena e d'Austria si unirono in un solo tronco.
Ne' decorsi trentasei anni vide la città di Milano un solo nuovo arcivescovo, monsignor Benedetto Erba Odescalchi, già nunzio apostolico in Polonia e poco dopo promosso al cardinalato. Egli fu eletto il 18 aprile del 1712 in luogo del defunto cardinale Giuseppe Archinto, e resse la chiesa milanese per anni ventiquattro, finché, nel 1736, reso inabile per un insulto apopletico, rinunziò al pontificato.
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