Questi uffici e siffatte dimostrazioni sono di tutti i tempi; fu però speciale di quella circostanza la grida pubblicata il 24 dicembre dalla Giunta interinale allora instituita, con cui fu aumentato il valore di tutte le monete correnti, e valga per saggio il filippo stabilito al prezzo di lire otto: col qual ordine il nuovo governo fece prova di essere o ignorante o truffatore.
(1746) Ma benché gli Spagnuoli fossero in possesso della capitale e si estendessero per un gran tratto di paese, gli Austriaci tenevano, oltre il castello di Milano, Pizzighettone, Cremona e Mantova; il re di Sardegna occupava la cittadella di Alessandria, e il principe di Lichtenstein erasi ritirato col suo corpo verso Trino e Crescentino, donde poteva agire di concerto coll'esercito austro-sardo non molto di là discosto. Inoltre l'imperatrice regina, pacificatasi opportunamente sulla fine di dicembre col re di Prussia, si trovò libera di spedire copiosi sussidii di gente in Italia; i quali, a malgrado de' rigori dell'inverno, giunsero in febbraio sul Mantovano e senza far posa, oltrepassato il Ticino, recaronsi al campo del principe di Lichtenstein. Con tali aiuti il principe, unitamente ai Piemontesi, ha potuto sorprender Asti, liberare Alessandria, riprender Acqui e stringere i nemici tra Gavi e Novi, senza però essere riuscito a toglier loro le comunicazioni col Genovesato e coi Napoletani. Da un altro lato il tenente maresciallo conte Pallavicino, che comandava nel Mantovano, avanzossi alla destra del Po verso Guastalla, rinforzò la parte dell'esercito ch'era nel Cremonese, e ricuperò Modena.
| |
Giunta Spagnuoli Austriaci Milano Pizzighettone Cremona Mantova Sardegna Alessandria Lichtenstein Trino Crescentino Prussia Italia Mantovano Ticino Lichtenstein Piemontesi Asti Alessandria Acqui Gavi Novi Genovesato Napoletani Pallavicino Mantovano Guastalla Cremonese Modena
|