E per riguardo al commercio, si convenne che i rispettivi sudditi godrebbero presso le altre potenze contraenti de' maggiori privilegi accordati alle nazioni amiche. In particolare poi si conchiusero dall'imperatrice colle corti di Napoli e di Parma alcuni vicendevoli matrimonii, da pubblicarsi ed eseguirsi a suo tempo, e si fissò che tanto il regno delle Due Sicilie, quanto il gran ducato di Toscana, formassero in avvenire due secondogeniture della casa d'Austria e di quella di Borbone del ramo spagnolo, reversibili alle rispettive discendenze, onde avessero sempre il proprio sovrano naturale. (1753) Anche la situazione familiare della casa ducale d'Este, ridotta ad un'unica figlia e fuori di speranza di aver altra successione, non fu trascurata dalla perspicacia del ministero austriaco; e, più destro o più fortunato del gabinetto di Parma, che mirava allo stesso intento, riuscì a stipulare una convenzione, per la quale le corti di Vienna e di Modena strettamente si collegarono, a condizione che la principessa Beatrice, figlia del principe ereditario Ercole Rinaldo, ed erede presuntiva di tutti i dominii estensi, nata il 7 aprile 1750, sposerebbe l'arciduca terzogenito, e a questi sarebbe stata conferita la carica di governatore e capitano generale della Lombardia austriaca, da essere supplita durante la sua minore età dal duca di Modena Francesco III. E tuttociò ebbe immediato effetto, a segno che questo principe, trasferitosi a Milano il 4 gennaio 1754, entrò tosto in possesso della sua nuova dignità, e il conte Beltrame Cristiani, ch'ebbe il merito di aver negoziato quel vantaggioso partito, dalla carica di gran cancelliere del governo, che fu soppressa, venne promosso a quella di ministro plenipotenzia
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