Livio, lib. V, cap. XIX.
2 Sul passaggio de' Galli in Italia questo ci venne riportato.
3 Quella nazione dicesi aver passate le Alpi.
4 Ant. It. Med. Æv., diss. XXI.
5 Tanti cadaveri di città semi-distrutte.
6 Rer. Italic. Script., tom. II, p. 691.
7 Il suolo della città modenese, occupato enormemente dall'eccessivo straripamento dell'acque, dai ruscelli che scorrono all'intorno e dagli stagni che straboccano dalle paludi, si vede ancora essere deserto per la fuga degli abitanti. Laonde anche oggidì si mostra una congerie di pietre d'ogni maniera, e veggonsi sassi di grande volume, attissimi un tempo alla costruzione di eccelsi edifizi, ora, come dicemmo, sommersi dalla frequente inondazione delle acque.
8 Vitr., lib. I, cap. 4. - Strab., lib. 5.
9 Alle mura dai Galli edificate,
Che pelle ostentan di lanuta troia.
10 Che da lanuta troia il nome tragge.
11 Una città grandissima delle Gallie e popolatissima, nominano Milano. Questa i Galli Cisalpini tengono per loro capitale. Plutarc., Vit. Marcelli.
12 Recaronsi a Milano, città principale degl'Insubri; Cornelio, impadronito essendosi della città, che oltremodo piena era di frumento e di ogni genere di vettovaglie, insiegue i Galli. Polib. Histor., lib. 2.
13 Questo monastero più non esiste.
14 Lib. 3, cap. 2.
15 Quale e quanto grande fosse la gioia conceputa per l'una e per l'altra vittoria, può da questo raccogliersi, che e Domizio Enobarbo e Fabio Massimo nei luoghi stessi nei quali pugnato avevano, eressero torri di pietra, e sopra vi piantarono trofei ornati delle armi nemiche.
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