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      197 Giulini, tom. IV, p. 40.
      198 Ecco il vostro metropolitano, fuor dell'usato, viene in Roma chiamato al sinodo.
      199 Giulini, tom. IV, p. 54.
      200 Giulini, tom. IV, p. 47.
      201 Il che fatto si dice con grandissima arte ed astuzia dal monaco Ildebrando, il quale, oriundo di Soana, città dell'Etruria, alla prontezza dell'ingegno riunita aveva non mediocre erudizione delle sacre lettere; e tosto, per il suo gran merito, fu ammesso nell'ordine de' cardinali, e più di tutti distinguendosi per il vigore dell'animo, facilmente ottenne il primo luogo tra i sacerdoti. Tristan. Calch. Hist. Patr., lib. VI, p. 130.
      202 A tutti i Milanesi, al clero ed al popolo.
      203 Speriamo poi in quello che degnossi di nascere da una vergine, che nel tempo del nostro ministero sarà esaltata la castità santa de' cherici, e confusa la lussuria degli incontinenti con tutte le altre eresie.
      204 Come però piacque all'Altissimo, scrutatore delle reni e dei cuori, quello che lungo tempo meditato aveva su l'altrui lassitudine ed inopia, si dolse della sua propria infermità; e, dopo di avere per due anni languito per vizio del polmone, l'uso perdette della voce, affinché di quell'organo appunto mancasse, col quale molti molestati aveva, dicendo la Scrittura che nelle parti colle quali alcuno pecca, in quelle viene tormentato. Ma di lui si taccia, affinché non sembri che i morti vogliamo accusare. Arnulph., lib. 3, cap. 14.
      205 A Landolfo, cherico e di stirpe senatoria, e cospicuo per lo splendore della perizia nelle lettere.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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