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      303 Radevic., lib. I, cap. 34.
      304 Tom. I, p. 56.
      305 Verso l'ora del vespro... si attacca battaglia dall'una e dall'altra parte; si uccidono fortissimi guerrieri, né questi né quelli vincono. Vedendo però il suddetto principe che da sé solo sostenersi non poteva, molti avvisi manda al re di Boemia, richiedendolo di soccorso colla sua milizia.
      306 I Milanesi, per la libertà pugnando, valorosissimamente resistono agli avversari loro; dall'una e dall'altra parte cadono fortissimi soldati. Dura la battaglia dall'ora del vespro sino al crepuscolo. I Milanesi finalmente, essendo moltissimi di essi perduti o presi, resistere non potendo all'urto de' Boemi, entro le mura si ritraggono, ed i Boemi vincitori, uccidendoli, gli inseguono sino alle porte medesime. Intanto la notte mette fine alla pugna.
      307 I Milanesi veramente, i macchinamenti de' nostri prevedendo, ignominioso reputavano, se, pari essendo o anche maggiori di numero, con minore coraggio agli assalitori si opponessero. Radev., lib. I, cap. 36.
      308 Lib. I, cap. 31.
      309 Ma dubitossi se dal timore o dal rispetto dell'imperatore trattenuti fossero dal non far scorrerie né pure alla porta, ove la milizia del principe piantato aveva l'assedio. Radev. lib. I, cap. 38.
      310 Lib. I, cap. 40.
      311 Il fetore de' cadaveri dall'una e dall'altra parte intollerabilmente molestava gli eserciti, cosicché moltissimi già affetti erano da gravissime infermità. Monumen. Hist. Bohemiae a P. Gelasio Dobner collecta, tomo I, p. 59.
      312 Autore di questa trattativa si disse Guido conte di Biandrate, uomo prudente, buon parlatore ed atto a persuadere.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
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