Credendo però il principe di potere domare i feroci loro animi, ordinò che ai loro guerreschi ordigni, (che ora nominati sono mangani, e che al numero di nove nella città trovavansi), si opponessero i loro ostaggi medesimi, alle macchine nostre legati. I sediziosi, cosa incognita presso i barbari, e cosa orrenda a dirsi, e che a udirsi sembrerà incredibile, le torri con colpi non meno frequenti percuotevano; né punto li commoveva la compassione del sangue e dell'età, né la comunanza dei vincoli naturali. E in questo modo alcuni fanciulli, colpiti dalle pietre, miseramente perirono. Altri, più miseramente ancora vivi rimanendo, pendenti attendevano quella crudelissima strage e l'orrore di asprissima calamità. Oh sceleratezza! Lib. 2, cap. 47.
329 Usciti essendo dallo stesso castello circa ventimila uomini di diverse condizioni, fu quello dato alle fiamme, e ne fu permesso al soldati il saccheggio. Lib. II, cap. 42.
330 Pag. 327.
331 Federigo, per grazia di Dio imperatore de' Romani e sempre augusto. Crediamo che la prudenza vostra sia informata che un dono così grande della divina grazia, a lode e gloria del nome di Cristo, tanto evidentemente conferito al nostro onore, non può rimanere occulto o nascondersi come cosa privata. Il che noi significhiamo all'amor vostro ed al vostro desiderio, affinché possiamo tenervi, siccome carissimi e fedeli, così ancora partecipi dell'onore e della gioia nostra. Imperocché il dì seguente alla festa della Conversione di san Paolo, Dio ci accordò compiuta vittoria di Crema, e così gloriosamente di essa abbiamo trionfato, che appena a que' miseri abitanti concedemmo la vita.
| |
Usciti Federigo Dio Romani Cristo Conversione Paolo Dio Crema
|