Queste cose udendo, Federico reprime lo sdegno, e, dissimulandolo, dà loro di buone parole, promette il danaro che essi domandano, e come di questo data avesse sicurtà, passa per Verona col suo esercito intatto. Situate adunque oltre quella città le truppe reali, manda dire ai Veronesi che a ripetere vengano il dovuto danaro, i quali alle di lui parole credendo, dodici dei primari e più nobili cittadini, con numeroso seguito di altri nobili, mandano al re per ricevere il danaro promesso; questi il re guardando con volto ilare, ed ottime parole soggiugnendo intorno al promesso danaro, tutti ordina che presi sieno, e molti di essi avendo fatti trucidare, i dodici primari nobili comanda che sieno impiccati. E siccome uno di questi diceva essergli parente in linea assai vicina, e con testimonianza lo provava, per questo, come più nobile, ordinò che sospeso fosse a più alto patibolo.
401 Giulini, tom. VII, dalla p. 137, alla p. 147.
402 Giulini, tom. VII, p. 144.
403 Commesso fu ad Anselmo di Terzago, che provvedere dovesse secondo il suo giudizio intorno al reggimento della città, ed egli elesse due consoli che per un anno la reggessero. Flamma Chronic. MS., cap. 963.
404 Ad alcuno non fosse interdetto l'uso de' suoi beni, se non giudicata la causa ed approvata dal comune, dal podestà di Milano, o dai rettori della comunità, siccome le leggi richieggono. Corio, p. 59, dell'edizione in foglio.
405 Dico, comando e stabilisco che in perpetuo debba fermamente osservarsi.
406 Non possiamo ancora dimenticarci che voi, pacificato essendo di già l'Imperio, che lungamente era stato turbato, ci dirigeste legati tanto discreti e tanto onesti, coi vostri donativi, che noi, come era convenevole, ricevemmo sotto quella grazia e devozione colla quale sempre vi abbiamo riguardati, e sempre cari vi terremo; i vostri donativi altresì tanto più grati ci riuscirono, quanto che noi sapevamo che quelli trasmessi erano per effetto di pura amorevolezza.
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