Gride dal 1447 al 1450, vol. C, foglio 151 nell'archivio della città.
(*) 1448, il giorno XVI novembre.
(a) Fino all'ultimo supplizio inclusivamente.
(b) Ed ulteriormente.
(c) Giovanni di Melzo priore - Rafaele - Promulgata alle scale del palazzo, e per i soliti luoghi della città, da Bertolio da Forlì, trombetta, il giorno di giovedì 14 di novembre, premesso il suono delle trombe e dei pifferi.
665 In Milano le cose erano in cattivo stato. Non si può meglio conoscerle, che dalle carte autentiche di quei tempi; e tale è la lettera di Giovanni Teruffino ai signori Rafaele e Barnaba Adorni, genovesi, che ritrovasi nell'archivio di città - Codice C, fogl. 69. - Essa così dice: - (a) Magnifici Majores honorandissim.i, - Quamvis altro di nuovo non me occorra, tamen acciò non vi maravigliate che niente scriva, scrivarò poco da poi le altre lettere a voi scritte. Io non sono andato dalla excellentia del conte, tum peroché essa se lungo da qui, tum per la novitate de Francesco Piccinino occorse, ma avuto Maragnano, che spero con la gratia de Dio sera infra pochi dì, delibero di andare a la excellentia sua, tam per lo compromesso de Zenovesi ad Galeotto, quam per altro, e sono certo che la disposizione sua sia eadem. Io desidero che si manda ad executione lo facto de Bosco, secundo che altra volta ne dicesti. Li facti di Milano breviter hanno questa conditione. Frumento ghe pochissimo et hanno vetato quelli signori che pane di frumento non se venda, perciocché quello poco frumento lo quale gli è restato voleno per li soldati, ma non gli può bastare per dexe; di segale e miglio hanno per tutto il mese che viene.
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