Pagina (1087/1182)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Galeazzo, fatto li 11 settembre 1467, che invita ad acquistare dalla ducal camera l'acqua del naviglio della Martesana.
      687 Simonetta, nella vita di Francesco Sforza, lib. XXXI. Rer. Ital. tom. XXI, col. 778 così dice: Ea autem utebatur ingenii acrimonia, ac gravitate, prudentia, atque consilio, ut nihil neque in bellicis neque in urbanis rebus iniret umquam quod minus fuisset diligentissime antea metitus, omnemque prospexisset eventum, et quod decreverat innata quadam animi magnitudine et incredibili celeritate conficiebat. Mirum dictu est quam abstineret illecebris, humanisque voluptatibus, atque cupiditatibus: et quod rarissimum in aliis invenies, cum neque in rebus adversis, si qua iniquitate fortunae acciderant, deprimebatur animo, ita ne in secundis quidem efferebatur. Quin potius, sicuti in adversis non frangebatur, ita etiam in prospera fortuna modestissimus semper fuit; et alios ab omni contumelia injuriaque continebat. Et ne id quidem mirum, cum omnibus de se praestaret exemplum, qui cum maxime vinceret, ultione non utebatur.
      Era poi dotato di tale penetrazione d'ingegno, di tale gravità, prudenza e avvedutezza, che nulla intraprendeva giammai nelle cose tanto militari, quanto civili, che diligentissimamente, benché fosse piccola cosa, non avesse da prima considerato, e tutto ne avesse pronosticato l'evento; quelle cose poi che determinato erasi di fare, compieva con una certa innata grandezza d'animo e con incredibile celerità. Mirabile è a dirsi, quanto lontano si tenesse dalle seduzioni e dalle umane voluttà e cupidigie, e quello che rarissimo troverassi in altri, siccome nelle avversità, se mai alcuna per iniquità di sorte ne incontrava, non perdevasi di spirito, così né pure nelle prospere punto non insuperbivasi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





Martesana Simonetta Francesco Sforza