719 2 Il Prato asserisce che le entrate ducali ascendessero nel 1399, a ducati ossia zecchini settecento ottantamila. Il Corio all'anno 1492, dice seicentomila. Da un MS. gentilmente mostratomi dal chiarissimo signor presidente conte Carli, le ducali entrate allora erano zecchini 424,472; io mi sono attenuto al Corio, supponendo che il minor calcolo comprenda le sole entrate ordinarie. Paragonata poi l'estensione dello Stato d'allora, le opere grandiose che si intraprendevano, con seicentomila ducati, se ne dedurrà una nuova conferma di quello che in più luoghi ho indicato, cioè sul valore de' metalli nobili maggiore assai in que' tempi che non lo è ai giorni nostri. Un uomo con cent'once d'oro oggidì è meno ricco di quello che lo fosse allora uno che ne possedesse cinquanta.
720 Vol. I, Miscellanea, num. 14.
721 Oltre il Corio, veggasi Gaillard, Histoire de François Premier. - Edizione seconda di Parigi, presso Saillant et Nyon 1769, tom. I, p. 137.
722 Il Tesoriere era allora il presidente della camera, e cotesto Landriano che adulò il duca, fu il medesimo che nel Consiglio ducale lo fece acclamare, ad esclusione del legittimo successore.
723 Veggasi la Cronaca di Antonio Grumello pavese. MS. del signor principe di Belgioioso d'Este, foglio 19, tergo, e foglio 20.
724 MS. di Antonio Grumello, pavese, presso il signor principe di Belgioioso, foglio 22 tergo.
725 Dove oggidì stanno i Teatini.
726 Quaranta damiselle milanesi non già dell'inferiore: così il Prato.
727 Giovanni Andrea da Prato è l'autore che io scelgo per guida, or che il Corio cessa di raccontare.
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