Tuum igitur erit ad haec primo quoque tempore respondere; quod si ultra quadragesimum quam tibi haec epistola reddita fuerit distuleris, jam omnes intelligent per te stare quominus singulari praelio decernatur. Vale Ex Montisone, pridie nonarum julii, Ann. Christi nati MDXXVIII".
Il Re Francesco non volle accettare la lettera, dichiarando che nessuna risposta avrebbe ricevuta, se non conteneva le uniche parole del luogo e del tempo pel duello.
Francesco, re de' Francesi, a Carlo destinato imperatore dei Romani e re di Spagna, salute.
Dai legati che a te ho spedito intorno alla pace, mi è stato riferito che tu, sprezzando le più eque condizioni, hai addotto la scusa che io di costà, violando la fede, sia fuggito; per la qual cosa, geloso di provvedere alla mia fama, gravemente da te attaccata con falsi rimproveri e calunnie, ho stabilito di mandarti questa lettera provocatoria. Perciocché, sebbene alcuno al quale sono date guardie per custodirlo, non sia tenuto alla data fede, per la quale ragione, anche sola, quello che da me fu fatto potrebbe purgarsi da qualunque taccia, tuttavia, bramando di meglio provvedere alla mia fama, della quale ebbi sempre ed avrò, finché vita mi rimanga, grandissima cura, ho stabilito di agire teco in questo modo, affinché all'opinione pubblica intorno alla mia persona soddisfaccia. Se tu ti vantasti, oppure ti vanti ch'io violata abbia la fede data, o che, sprezzatore della fama, alcuna cosa io abbia fatto che non degna sia di uomo nobile e della buona fama curante, dico che turpemente tu menti, e mentirai qualunque volta tu lo dicessi.
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