Lodano pure e approvano che nelle gole dell'Italia si pongano presidii, non dubitando essi che l'esercito di Cesare, qualora respinto venga, anche debolmente, nelle gole de' monti, in breve si scioglierà. Queste cose dicono essi, ma queste dalla parte loro sono incerte, e dalla nostra poi non possono farsi senza i Veneti. Laonde ripeto che il re dee far di tutto per attaccarsi i Veneti. Sii sano. Zurigo, il quarto giorno delle idi di agosto, MDVII.
(**) Per la qual cosa, se l'assumere questa carica si è in alcun modo peccato, tu ben vedi che non è a bella posta né per mia volontà, se non forzata, che questo si è fatto, e piuttosto attribuire dovrebbesi ad una fatale necessità che ad ambizione o a colpa manifesta. Ma vediamo di grazia qualcosa v'abbia in questo che approvare non si debba: forse quello stesso titolo che io servo ai Francesi? Come se necessario non fosse che tutti ad essi servissimo, e come se tutti gli altri cittadini, anche primari, maggiori cariche ancora da essi non avessero ambite, e la memoria degli Sforza postergata non avessero anche coloro dei quali gli Sforza sono sommamente benemeriti, e che sotto i loro auspici hanno esercitate altissime magistrature e goduti sommi onori! Forse che la stessa gravità dell'ufficio e la necessità di difendere i fiscali diritti, odiosa di sua natura, ti commuove? Ma via: tu conosci i miei costumi inclinati all'ossequio; tu conosci quella forza che in me stesso suoli ammirare, di respignere le censure che contra di me si lanciano, di giustificare i miei consigli, le mie azioni.
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