Il fatto è il seguente:
Nell'autunno del 1616 il senatore Melzi si ammalò con dolore allo stomaco; non aveva febbre, ma inappetenza, poi dimagrò e perdette il sonno. Il medico che lo assistiva, era il fisico collegiato Giacomo Angelo Clerici, ma vennero consultati anche i due fisici di collegio Lodovico Settala e Giambattista Selvatico. Erano passati due mesi da che languiva per quest'incomodo il senatore, quando venne, verso la metà di dicembre, a visitarlo il capitano Vacallo, il quale, vedendo che il senatore aveva per cameriera Catterina Medici, da lui altre volte conosciuta, avvertì il senatore essere quella una famosissima strega, e la peggiore che si potesse trovare, poiché aveva maleficiato lui mentre stava in sua casa. Due figlie del senatore, monache in San Bernardino, informate di questo, si fecero mandare i cuscini del di lui letto, e vi trovarono dei nodi di piume e filo con carboni e pezzetti di legno, i quali portati al curato di San Giovanni Laterano, ch'era esorcista, furono tosto giudicati opera diabolica di stregheria. Si venne in formalità ad abbruciarli nella stanza del senatore cogli esorcismi, e mentre si bruciavano, crebbero i dolori allo stomaco dell'ammalato. Allora il dottor collegiato Lodovico Melzi, figlio del senatore, imprigionò in una stanza di casa Catterina Medici, e le disse che si sapeva già ch'ella aveva maleficiato il senatore, e che o lo disfaccia; se no, per giustizia si sarebbe fatta abbruciare. Ed a principio negò essa Catterina... Il processo non dice con quai terrori venne poi costretta quell'infelice ad accusare sé medesima, ma si vede che si accusò prima che fosse posta prigione.
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