Pagina (1151/1182)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Si pretendeva che fosse marcata diabolicamente sulla schiena, ed ella asserì che potevano essere state le coppette tagliate. Il curato di San Giovanni Laterano venne a due ore di notte, e, dopo di averla esorcizzata, la obbligò a stendersi per terra, ed ei, calpestandola, le pose un piede sul collo, e, in quella positura l'obbligò a rinunciare alle supposte promesse fatte al diavolo.
      Il motivo per cui il capitano Vacallo si credeva maleficiato fu perché, avendo in sua casa questa Catterina Medici, n'era innamoratissimo, onde si consigliò col P. Scipione Carrera, col P. Albertino e col signor Girolamo Omati, e mi levarono di casa la detta Catterinetta, et la menarono nel refugio: et le notti seguenti volsi morire di spavento, de tremori et de passione di cuore, et gridavo che pareva mi fosse strepato il core, et così penai tutta la notte. Et la mattina seguente andai dal curato di San Giovanni Laterano et li confessai quanto passava, et lui, dopo havermi letto et esorcizato, mi disse che ero malamente maleficiato; et venne a casa mia, et nel letto et piumazzo trovò molte porcarie, et fra le altre cose un filo lungo al circolo del mio capo con sopra tre nodi distinti, uno stretto, l'altro meno e il terzo più vano, et mi disse detto curato che se il terzo nodo si stringeva più, sarei stato sforzato a sposarmi con detta Catterina o morire. Et veramente a me pareva che se avessi havuto tutto il mondo da una parte, et dall'altra la detta Catterina, havrei pigliato lei et lasciato tutto il mondo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





San Giovanni Laterano Vacallo Catterina Medici Scipione Carrera Albertino Girolamo Omati Catterinetta San Giovanni Laterano Catterina Catterina