1080 Descrizione di Milano, tom. II, p. 66 e sgg.
1081 Si conosce il costume de' tempi e singolarmente l'orgogliosa opinione de' nobili, i quali si consideravano di natura diversa degli uomini della plebe, dal viglietto seguente, che il signor don Pietro attorno una scrittura data da ti Paolo Besozzi in confidenza ad Fossani ha ritrovato in sua casa come originale di un simile che un di lui antenato scrisse a certo Paolo Besozzi: "Intendo andare alcuni pochi, alla quale non posso adequatamente rispondere per non essere arrivata alle mie mani. Pure, con quei dogmni che sono necessari alla gente vilissima e poco pratica delle corti e del trattare civile, ti dico che è solito de' buffoni e solo lor proprio privilegio farsi pari e superiori a' lor maggiori, lasciando di dargli i dovuti titoli, e presumendo di arrogarli alle loro vilissime persone, ma, innaveduti, si scordano di quel che veggono tutto dì praticarsi, che, stanchi i maggiori delle loro buffonerie e arroganze, non per vendetta, ma con animo tranquillissimo li fanno ricordare; altre volte danno di mano ad un bastone per pigliarsi spasso delle loro carni. Il simile farò con te io infrascritto non conoscendoti l'essere e il procedere tuo al merito, e nella qualità ed essere mio altra obbligazione. - 6 luglio 1649 - Antonio Francesco Fossani affermo ec." - (Nota del Verri)
1082 Vedi la Verità Svelata, ec., edizione di Venezia, 1684, p. 70.
1083 Storia d'Italia, lib. XVII, p. 583.
1084 Brusoni, Storia d'Italia, p, 588.
1085 Frisi, Tomo Terzo, ossia Continuazione della Storia di Milano, MS. Presso la casa Verri; p. 336-339.
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