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      Dunque in tal modo operate: domattina, dua ore avanti giorno, io verrò qui et arò meco una pelle d'orso, la quale mettendomi a dosso, in camera pianamente me n'entrerrò. Il lume in camera sarà piccolo, et io, come orso, in qua et in là andrò saltellando. Lei si desterà e, veduto l'orso e temendo, comincerà a gridare. Io la lascerò tanto fare così che iudichi a bastanza, e poi m'uscirò di camera. Ma abbiate avvertenzia che in detta camera non sia alcuno e che, per romore che lei facci, [6v] nessuno vi entri".
      Il dottore approvò tutto; et il medico vicitò la donna e li disse che la mattina seguente la voleva sanare, accennandoli in modo che, se non in tutto, in gran parte potette pensare quello avessi a seguire. E partitosi, una pelle d'orso procacciò. E la sera, d'una buona cena fornito, a casa messer Lodovico n'andò e, come era dato ordine, con la pelle d'orso vestito pianamente se n'entrò in camera. E la serva, che di ciò dal padrone era ammaestrata, aveva notato, l'ordine dato a venir quivi li disse, e però che lui, spogliato, allato a essa si metterebbe, ma che era necessario che lei del continuo gridassi. Onde, come il mastro gli fu a canto, cominciò a mettere le maggior grida del mondo; e per una ora che stette seco a sollazzarsi mai restò. E quando si volle partire, raddoppiava il romore perché la partita gli doleva. Pure lui, rivestitosi della pelle dell'orso et aperto l'uscio, saltellando fuori di camera uscì, Et è da pensare che rimanessi con la Dianora in che modo altre volte s'avessino a trovare insieme: tanto è che da quella ora in qua la quartana non gli tornò, e messer Lodovico per tutto Bologna ha predicato [6v] il remedio a guarirla".


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Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





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