E furono tante le sue persuasione che, contro alla volontà de' più savi signori di Francia, la impresa si deliberò, e ne seguì lo effetto che è noto a molti; e per esser cardinale concluse con papa Alessandro quello accordo che lui seppe dimandare. Et a voi Fiorentini con varie arte tolse de' ducati cinquantamila per sé e, quando stimavi che vi facessi rendere Pisa, confortò e' Pisani a difendersi e, con li vostri danari, fornì la fortezza di quello gli mancava. Et aveva condotto il suo Re in luogo a Fornuovo per li danari li avevono dati e' Veniziani che, se non fussi stata la virtù de' suoi, rimaneva prigione; nondimeno sendo suto vittorioso, lo condusse a fare ignominiosa pace.
E parendoli dipoi che il duca Lodovico non lo tributassi a modo suo, di nuovo persuase il Re a muoverli guerra. Ma come il Duca gli donò ducati venticinquemila, messe sospetto al Re dell'Imperatore et ogni cosa tornò in fummo. Onde indignati contra lui, la gran parte delli signori [14v] di Francia deliberorno far noto al Re gl'inganni che li faceva San Malò, et in che precipizio lo conduceva. Ma lui, accortosi di questo e temendo l'ira del Re, fece venire in corte la figliastra e con essa si compose che nel coito avenenassi il Re, il che, secondo li medici, si può fare facilmente. E se ne vidde la esperienzia, perché il Re dormì con lei la notte, e non fu levato di quattro ore che cominciò a essere malato gravemente, et avanti che fussi sera finì li giorni suoi.
Dopo la morte del quale, pervenne il Regno al re Luigi duodecimo, a chi San Malò subito persuase che era bene che lo lasciassi ire a Roma perché potrebbe in molte cose giovare et a lui et al regno di Francia.
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