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      Né avea in tutto finito di raccorre e' danari e rassettare le sue bagatelle, che sopragiunsono quivi forse dodici famigli e con furia lo legorno e menoronlo. Domandai l'oste della causa. Dissemi:
      Tu cavalcherai per Alamagna e troverrà'la piena di danari, il contrario di quello che voi credete in Italia. E questo interviene perché noi Alamanni abbiamo gran considerazione di curare che del paese non eschino danari per conto alcuno. Costui era qui e con questi modi li portava via, et ancora che fussino pochi, venne a notizia al borgomastro e vi ha provisto in questo modo. E sommi già trovato in Augusta che vi era lo Imperatore, e con la Imperatrice essere uno Lombardo che guardava la mano e prediceva la sorte di questo e quello, e guadagnava qualcosa, et essere venuto tal cosa a notizia al borgomastro e consiglieri della città, e subito aver pregato lo Imperatore lo levassi via, et averlo levato
      .
     
      Il giorno, dopo mangiare, cavalcai lungo un fiumicello e mi fermai la sera a una villa in gran parte ruinata, chiamata Orchen. Lo Imperatore, non molto avanti, aveva avuto guerra co' Svizzeri, e loro, scesi, avevano guasto circa dua giornate di paese, dove avevo a cavalcare. E tutto si trovava arso e rovinato, pure si cominciava a rassettare. Alloggiai con uno oste ricco di bestiame e praterie, ma la casa era tutta di legname [30r] e, perché era a canto al monte, l'acqua per tutto si conduceva insino presso al tetto. E per farmi più onore, mi fece cenare in su uno tavolato alto forse dieci braccia da terra che era avanti a una camera; et in su esso veniva una doccia d'acqua.


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Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





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