Pagina (91/412)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma questo vizio è tanto nel paese abominabile che non arebbe usato parlarne, né raccomandarlo. E la mattina che si doveva fare l'essecuzione, gli occorse che fussi possibile che al fanciullo fussi suto promesso che non morirebbe, e però che lui stessi sì ostinato in accusare Ioan Polo. Et andato dal borgomastro, gli disse il dubbio che aveva e lo pregò che fussi contento far prima morire il ragazzo; al che il borgomastro acconsentì.
      Sono menati Ioan Polo et il fanciullo al luogo della iustizia. Il borgomastro ordina che prima sia arso il ragazzo il quale, veduto avere a morire contro a quello li era suto promesso, ogni cosa per ordine cominciò a narrare e confessare chi l'aveva [54r] indotto a questo e con che arte. Simone, il quale era a cavallo a vedere, subito udite le parole del ragazzo, quanto più presto poté si misse in fuga. Ioan Polo fu libero et il fanciullo fu arso, ancora che fussi giovane, perché il borgomastro non volle che alcuno pigliassi essemplo di calunniare il patrone a torto. E Ioan Polo di poi, sendo libero, intra pochi giorni ottenne la sua sentenzia.
     
      Lo Imperatore, mentre stemmo a Ispruc, ogni giorno andava a caccia; e, per festeggiare il Legato, fece un dì una caccia a Cirle, luogo quivi vicino a dua miglia. E fece estendere alquanti padiglioni in su una prateria, la quale aveva dalla man destra il monte e dalla sinistra il fiume, in modo che le fiere che si levavono nel monte erano necessitate, non potendo passare il fiume per essere largo e profondo, tutte venire a morire nel prato davanti a' padiglioni.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





Ioan Polo Ioan Polo Polo Ioan Polo Imperatore Ispruc Legato Cirle