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      E questa notte sono stata seco in cambio della moglie, di che mi pento insino all'anima. E mi duole che uno sì galante e pulito giovine, come se' tu, sia stato con la Ferretta, considerato al pericolo porti, perché ho trovato questa notte Nicodemo tutto piagato di male francioso; di che, come m'aviddi, sanza avere a fare cosa alcuna seco, impaurita mi partì'. E te conforto a non volere avere più pratica con la Ferretta, acciò che da lei non pigliassi simile male, che sai quanto è contagioso e quanti belli gioveni per questo sieno guasti e ridotti in miseria. E, se bene io non son bella come la Ferretta, non credo, quando converserai meco, dispiacerti ".
      Il giovine, trovandosi nel letto e temendo di quello li era detto, a essa s'appiccò e li promisse di lasciare in tutto l'altra e così insieme el resto della notte si dettono piacere. La mattina il giovane, per tempo levato, si partì, e le donne e Nicodemo tornorono al loro mestiere usato di vendere e' panni. Né prima s'appressò a sera che la Ferretta, sendoli piaciuto Vulgan, pregò l'Angiola che la notte lo facessi venire; la quale gli rispose che quando si partì li disse che non potrebbe tornare l'altra sera, non di meno lo fece venire per sé. E così l'altre notte, quando con una scusa e quando [57r] con un'altra la Ferretta trastullava e con Vulgan si giaceva. Ma essa, dopo sei giorni, cominciando a dubitare di quello era, né li parendo che Vulgan la guardassi più come soleva, se ne volle chiarire e, postasi una sera in luogo secreto, s'accorse molto bene che Vulgan dall'Angiola andava e con essa dormiva.


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Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





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