E, per non essere tenuto in ponte a parole da qualcuno che m'incontrassi, andrò per Transtevere e passerò Ponte Sisto.
LANCILLOTTO e GASPAR.
Lancillotto: (Quante volte ho io visto, e non sono però vecchio, uno uomo desiderare una cosa et averla e, come l'ha avuta, venirli in fastidio, e pensare levarsela da dosso! Così interviene ora a Pietro, mio patrone, il quale come non è con Constanzia muore et usa ogni arte per essere seco et, al presente che lei s'è fuggita in casa sua, pensa il modo da rimandarla e per questo mi manda a trovare Ulrico).
Gasparre: (Per questa via non scontrerò alcuno e se riscontrassi non li parlerò. Qua sta la sorella di Constanzia: andrò per questa altra via perché non mi chiami).
Lancillotto: (Mentre cammino, vo da me medesimo essaminando quello abbi a dire a Ulrico perché non abbi a male che lei sia venuta più presto a casa nostra, che è lungi, che alla sua che è vicina. Se dico che lei picchiassi e non fussi udita, mentirò e potrei esser riprovato perché da' suoi servitori, quando picchiò gli fu risposto. Se dico che lei nol volessi destare, la conosce sia ardita et indiscreta che nol crederrà. Non so che dirmi! Veggo un là che va molto ratto e mi pare [80v] Gasparre, servo d'Ulrico, che quasi corre; vorre'li parlare ma non potrò. Pure lo chiamerò: "Guasparre!" Sì, non s'è volto! Chiamerollo più forte : "Guasparre!".
Gasparre: (Vedi che non si può ire per sì solitaria via che l'uomo non sia impedito! Non mi voglio voltare).
Lancillotto: Gasparre!
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