Gasparre: (Chi diavolo mi chiama? Oh, è Lancillotto! Voglio tornare a lui). Che vuoi fratello?
Lancillotto: Cercavo di te e con diligenzia.
Gasparre: Et io di te e t'ho a dire cosa d'importanzia.
Lancillotto: Non mi dirai cosa non sappi.
Gasparre: Ben sai che quella puttana s'è fuggita!
Lancillotto: E certo lo so e però ti cercavo! Perché lei è in casa nostra e Pietro vorrebbe che ella ritornassi alla madre, perché stessi quivi con più onestà. E per questo venivo al presente a trovare il tuo patrone.
Gasparre: Con onestà starà una che è stata cinque anni in bordello ? Ma ti so ben dire che non bisogna per questo vadi a trovare il mio patrone, perché lui non ne vuole udir parlare.
Lancillotto: Come faremo dunque a farla ritornare a casa?
Gasparre: Che tu pensi forse che Paulina non la rivoglia? Che se non fussi lei stenterebbe come un cane!
Lancillotto: Penso che ella fingerà non la volere e vorrà fare un poco l'adirato.
Gasparre: E quando questo fussi, ve la rimetteremo per forza, avanti che gli togga ciò che ha in camera.
Lancillotto: Non farà però gran prechi. Ma dimmi: quando vogliamo noi rimettervela?
Gasparre: Come si fa notte.
Lancillotto: Vieni adunque meco a casa e rimarremo d'accordo del rimenarla e la conforterai a tornare [81r] per parte d'Ulrico, perché lei sta dura e non vuole tornare da Paulina.
Gasparre: Andiamo! E son certo che come li parlo farà ogni cosa.
CONSTANZIA, LANCILLOTTO, GASPAR.
Constanzia: Come una femmina nasce, si vorrebbe batterli il capo nel muro, e massime quando è figlia a matre inonesta, perché cerca sempre che lei diventi simile a sé. E non è al mondo la più meschina cosa che una femmina meretrice la quale perde l'animo, sta sempre del corpo inferma perché mangia e bee troppo, veglia assai, usa lisci et altre acque nocive, al mondo è vituperata, e' parenti la minacciono e nessuno ne tien conto; roba non può congregare perché di raro si truova un solo che possa e voglia farla ricca e, se ha pratica con più, faccendo piacere a questo dispiace a quello, e sta in continua ansietà. Et io lo pruovo, che mi è testimone Iddio che mia madre, contro a mia voglia, m'ha condotto come sono e mi truovo inferma, povera e meretrice.
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Lancillotto Cercavo Pietro Paulina Penso Vieni Ulrico Paulina Andiamo Iddio
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