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      Ferrando: O avevono pur moglie!
      Diego: È vero! Ma nessuno ebbe figli, se non Sancio [83v] che n'ebbe uno il quale, pervenuto all'età d'anni dieci, sendo battuto un giorno dalla matre, per sdegno, con un famiglio se ne fuggì. Et il famiglio è dipoi tornato là e dice che lasciò Pietro, che così aveva nome, in uno piccolo castello, chiamato Nocera, e che stava per ragazzo con un povero uomo.
      Ferrando: Almeno si trovassi questo Pietro, che lui sarebbe atto a rifare la casa nostra, ché io non sono per pigliar moglie! Ma tu debbi molto ben ricordare, partendosi di dieci anni, della effigie sua.
      Diego: Come se io me ne ricordo! A punto come se l'avessi avanti alli occhi! Era collerichetto e leggieri, nero e sparuto et, intra gli altri segni, aveva una margine nella coscia destra che li fece la madre incautamente col fuoco.
      Constanzia: (Per mia fe', madre mia, che Pietro ha questo segno che dice questo forestiero! Et ho inteso da Lancillotto, più volte, che lui è di Nocera . . .) Se vedessi questo Pietro ora, riconoscerestilo?
      Diego: Ben sai che sì, figlia cara!
      Constanzia: Deh, Lancillotto, corri per Pietro!
      Paulina: Lui è un contadino e ne fa ritratto, né è nato di gentiluomo come sono questi.
      Pietro: Che vorrà adesso da me? Sempre ho a fare la pace?
      Lancillotto: Non so, ma mi disse ti pregava venissi presto.
      Constanzia: Guarda se conosci costui.
      Diego: Ardirei di dire che questo è Pietro mio nipote.
      Pietro: El cuore mi balza e pare m'intervenga qualche cosa nuova. Io non ho mai voluto dire la mia progenie perché non mi sarebbe stata creduta, ma questo forestiero mi pare Diego, mio zio.


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Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





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