Il Venafro aveva ordito di risponderli, ma, essendo già l'ora tarda e dubitando io che da queste parole modeste non si precedessi a altre non convenienti, m'ingegnai di rompere il ragionamento e che ciascuno s'andassi a riposare per potersi levare più per tempo la mattina. [88v]
Levati, con un grandissimo freddo e triste vie le quali la neve faceva pessime, ci conducemmo la sera a un borgo di case chiamato Ambringa, luogo molto salvatico e povero. E la più parte delli abitanti, per possere vivere, attendono a intagliare ossi minutamente e mettere crocifissi o altre imagine, così intagliate, in gusci di noce e simil cose che si portono a torno a vendere. Quivi trovammo, la sera, alloggiato el luogotene[n]te(2) del marchese Joachim di Brandiburg con cinquanta lance le quali conduceva a Trento, secondo era stato deliberato nella Dieta.
Li uomini d'arme alamanni sono molto più espediti che gli italiani o franzesi, perché sono armati leggieri e li cavalli non portano selle arcionate né barde, né hanno con loro cariaggi; ma, tra dette cinquanta lance, era solo un carro lungo tirato da cavalli, in sul quale tutta la compagnia usa mettere quello che vuole portare e, quando il campo si raguna tutto insieme, quando accade, detti carri possono servire per riparo del campo.
L'altro giorno cavalcando pure per luoghi montuosi et aspri, con gran fatica ci conducemmo a Portachirchen, borgo così chiamato. Et avendo mandato avanti i nostri tedeschi a cercare il logiamento, smarrimmo il cammino perché tra noi non era chi ne sapessi domandare né chi si ricordassi bene del luogo [89r] dove avammo a andare; e ci conducemmo a un ponte, che era la via d'andare a Monaco in Baviera.
| |
Venafro Ambringa Joachim Brandiburg Trento Dieta Portachirchen Monaco Baviera
|