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      E furono tante le persuasioni, che spinsono il Cardinale a fare forse quello non arebbe fatto, perché alli 16 di settembre, fece pigliare il Palazzo, e la Signoria venne in ringhiera a fare parlamento. E fu data ampia auttorità a quaranta uomini che si chiamorono della Balla, i quali subito feciono nuovi Otto di Guardia. E Giovambatista Ridolfi, gonfaloniere, rinunziò il magistrato e non volle stare più che due mesi: e si ridusse la città, che non si facea se non quanto voleva il cardinale de' Medici.
      È chiamato questo modo di vivere tirannide. Ma, parlando delle cose di questo mondo sanza rispetto e secondo il vero, dico che [12r] chi facesse una di quelle republiche scritte e imaginate da Platone, o come una che scrive Tomma Moro inghilese essere stata trovata in Utopia, forse quelle sì potrebbono dire non essere governi tirannici; ma tutte quelle republiche o principi, de' quali io ho cognizione per istoria o che io ho veduti, mi pare che sentino di tirannide.
      Né è da maravigliarsi che in Firenze spesso si sia vivuto a parti et a fazioni e che vi sia surto uno che si sia fatto capo della città, perché è città popolata assai e sonvi di molti cittadini che arebbono a partecipare dello utile e vi sono pochi guadagni da distribuire. E però sempre una parte si è sforzata governare et avere li onori et utili e l'altra è stata da canto a vedere e dire il giuoco. E per venire alli essempli e mostrare che, a parlare libero, tutti i governi sono tirannici, piglia il regno di Francia e fa che vi sia uno re perfettissimo: non resta però che non sia una grande tirannide che li gentilomini abbino l'arme e li altri no, non paghino gravezza alcuna, e sopra li poveri villani si posino tutte le spese; che vi sieno parlamenti nelli quali le lite durino tanto, che li poveri non possino trovare ragione; che vi sia in molte città canonicati ricchissimi de' quali quelli che non sono gentiluomini sono esclusi.


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Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





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