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      E nondimeno il regno di Francia è iudicato così bene ordinato regno, e di iustizia e d'ogni altra cosa, come ne sia un altro tra Cristiani.
      Vieni alle republiche e piglia la Veneta, la quale è durata più che republica alcuna di che si abbi notizia. Non è espressa tirannide che tremila gentilomini tenghino sotto più che centomila e che a nessuno popolano sia dato adito di diventare gentiluomo? Contro a' gentiluomini, nelle cause civili, non si truova iustizia, nelle criminali, i popolari sono battuti, i nobili riguardati. Ma io vorrei che mi fusse monstro che differenzia è dal re al tiranno. Io, per me, non credo certo che vi sia altra differenzia se non che quando il re è buono, si può chiamare veramente re, se non è buono, debbe essere nominato tiranno.
      Così, se uno cittadino piglia il governo della città, o per forza o per ingegno, e sia buono, non si debbe chiamare tiranno: se sarà malo, se li può dare nome non solo di tiranno, ma d'altro che si possa dire peggio. E se noi vorremo bene essaminare come sieno stati i principii de' regni, trovereno tutti essere stati presi o con forza o con arte. Né io voglio entrare ne' Persi, [12v] Medi, Assiri e Giudei, ma la Repubblica Romana era ordinata nella pace e nella guerra.
      Cominciorno Silla e Mario, duttori di esserciti contro alli esterni inimici, a voltare le forze l'uno contro all'altro; e Silla rimase superiore e tenne occupata la città per forza tanto quanto volle. Cesare, similmente, d'imperatore di essercito diventò dittatore e signore di Roma; e così sono seguiti dipoi li imperatori che si leggono.


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Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





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