Fu publicato pontefice il cardinale de' Medici a dì 11 di marzo 1512 che correva l'anno trigesimo ottavo della età sua, e si fece chiamare Leone x, con tanta letizia di tutti li uomini di Roma, che non si potrebbe esprimere, con tanta espettazione di bontà e prudenzia, che difficilmente potette in successo di tempo corrispondere alla openione concetta di lui.
In quelli pochi dì che la sede stette vacante, il viceré di Napoli occupò Parma e Piacenzia, il che dispiacque assai a tutti i cardinali; e come fu creato il nuovo pontefice, lo stimolarono a volerle riavere. E sappiendo il Viceré che il re Luigi preparava essercito per mandare a ripigliare lo stato di Milano, indicò non essere a proposito che il Pontefice fusse male satisfatto di lui e convenne restituirle, con volere però dal Papa ducati trentamila e promessa di difenderle dal re di Francia. Il quale Re pensò non essere bene che Italia, in questa nuova creazione del pontefice, si stabilisse e riordinasse. E però con prestezza fece essercito e mandòllo di qua da' monti verso il ducato di Milano; et ordinò capitani di esso il signor Ioan Iacopo Triulzi e monsignore della Trimoglia, uomini reputati prudenti et esperti nell'arme.
Massimiliano, signore di Milano, sendo nuovo nello stato et uomo uso più presto in corte che ne' campi, né sappiendo come volesse procedere il Viceré il quale, se voleva difendere quello stato, doveva andare verso Tortona et Alessandria, e lui aveva fatto uno ponte a canto a Piacenzia, che mostrava volersi ritirare verso Brescia, deliberò di gittarsi tutto in mano de' Svizzeri, pe' conforti massime di Ieronimo Moroni, milanese, nel quale era tutta la fede sua.
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