E deliberorono fare una buona guerra, per vedere di riavere quello si apparteneva loro con l'arme, poi ché non lo potevono riavere con le parole.
In Firenze della creazione del Papa si fece quella festa che si può stimare. E perché li Fiorentini sono dediti alla mercatura et al guadagno, tutti pensavano dovere trarre profitto assai di questo pontificato. Aveva il Papa delli suoi, in Firenze, Giuliano, fratello carnale, messer Iulio, suo cugino, cavaliere di Rodi, priore di Capua, Lorenzo suo nipote. Nessuno di questi voleva stare in Firenze perché Giuliano pensava a grandezza eccessiva, messer Iulio disegnava, con l'essere uomo di chiesa, ottenere dal Papa degnità benefici assai, Lorenzo era uso a vedere in che reputazione era in Roma uno parente di uno papa, ancora che li attenesse poco; sendoli lui nipote, li pareva non si potesse trovare altra stanza più a suo proposito che quella, perché in Firenze era necessitato a vivere con mille rispetti et a Roma non ne avea avere uno al mondo.
Il Papa per niente voleva lasciare il governo di Firenze, perché iudicava, tenendo quello, dovere essere di più autorità a presso a' principi. E benché li paresse conveniente che Giuliano attendesse lui a quel governo, per essere oramai di età matura et uomo da dovere satisfare a' Fiorentini, non trovando modo che lui volesse farlo, perché già era ito a Roma e quivi si voleva stare, né iudicando essere bene rimuovere messer Iulio dalla chiesa, si ridusse a fare pigliare a Lorenzo detto governo, il quale era di età d'anni venti in circa et era uso a portare grande reverenzia alla madre, perché era stato a sua custodia molti anni, poi che il padre fu morto.
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