Onde il Papa si volse a dare il carico che avea dato a Giuliano a Lorenzo. Il quale lo prese malvolentieri, sì perché dubitava che, andando contro al re di Francia, la città non avesse a incorrere la indegnazione di esso e li mercati ne avessino a patire; sì ancora perché conosceva che il titolo che avea preso di capitano, perché la città non avessi spesa né di lui né d'altri soldati, faceva il contrario effetto: et a lui non poteva occorrere cosa più molesta, che dare spesa alla città. Pure, costretto dal comandamento del Papa, ordinò le genti et alli 16 di agosto 1515 sì parti di Firenze insieme col cardinale de' Medici, che andava a pigliare la legazione di Bologna et ancora era legato in questa impresa.
Il re Francesco in questo tempo aveva sollecitato il passare suo, né aveva fatto fare allo essercito né alla artiglieria il cammino di Monginevra, che conduce [19r] a Susa dove erano i Svizzeri, ma l'avea condotta per un'altra montagna, chiamata l'Argentiera, luogo difficile, non che a passarvi uomini e cavalli et a condurvi artiglieria, ma alle capre. Nondimeno la potenzia di uno principe grande, quando vi concorre la volontà, supera ogni difficultà.
Passò con lo essercito suo quello monte e condusse artiglieria e cavalli. Et alli avversari pareva sì impossibile che passasse, che stavano sanza scolte o velette o guardia alcuna e tenevono il campo sparso in più parti, in modo che, sendo alloggiato Prospero con la compagnia sua a Villafranca in Piamonte, distante dal luogo dove lo essercito franzese scese circa miglia sedici, ancora che fusse avertito che li Franzesi erano di qua da' monti e che facesse buona guardia, non tenne conto di tale avertimento.
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