E dopo molti omini che andorono a torno, e dopo molte proposte e risposte, si fermò la convenzione nel modo sopradetto. E li Veniziani riebbero Verona, da loro tanto desiderata, donde uscirono circa cinquemila spagnuoli i quali, secondo i capitoli, avevono a potere andare sicuri nel Reame.
Leone, come Lorenzo ebbe preso il ducato di Urbino, volle dargliene in titolo et in Consistorio lo fece eleggere duca, avendo, avanti facessi la impresa, privato nel medesimo modo Francesco Maria. Lorenzo per niente non arebbe voluto tale titolo di ducato, perché conosceva che i popoli amano i principi quando ne tralgono profitto e che tre duchi, che vi erano stati prima, avevono avuto i popoli affezionati perché, avendo soldi grossi da questo principe e quell'altro, mettevono del continuo nello stato danari e non ne traevano, edificavono, facevano cultivare, stavano in sul loco, e pascevano molti omini con pensioni e soldi, come fanno le corti. Ma lui, che non era per potere stare in quello stato e che era forzato trarne le imposizioni ordinarie per il soldo de' governatori et altri officiali, bargelli, guardie di rocche e simili cose, et essendo [25v] il paese povero et i popoli inclinati a' signori vecchi, e Francesco Maria vivo, vedeva che ogni piccolo tumulto gli faceva perdere quello stato e che da una perdita ne potrebbono seguire delle altre. Ricusò quanto potette. Ma come poteva lui opporsi al zio Papa et alla madre che non restava di incitarlo e sollecitarlo a diventare duca?
1517
Francesco Maria, in questo tempo che durò la guerra a Verona sendo rifuggito a Mantoa, prese stretta familiarità con Lautrech con l'aiuto di Federigo Gonzaga, signore di Bozzolo, il quale si teneva offeso dal Papa e cercava occasione di vendicarsi.
| |
Veniziani Verona Reame Lorenzo Urbino Consistorio Francesco Maria Francesco Maria Papa Maria Verona Mantoa Lautrech Federigo Gonzaga Bozzolo Papa
|