E quando avea pagato Guasconi [28r] et Italiani, mancavono danari pe' Svizzeri, quando avea pagato i Svizzeri, mancavono per li altri.
Aveva questa guerra un'altra difficultà che il paese, dove la si maneggiava, era tutto dedito a Francesco Maria in modo che l'essercito del Papa pativa assai di vettovaglie, e le genti d'arme mandate da Lautrec ne consumavono sanza risparmio per far maggior disordine. Per questo Lorenzo era deliberato tentar una volta la fortuna di venire alla giornata e seguissi come volessi, ma Renzo e Vitello, sopra i quali il Papa avea posata la guerra, dissuadevono il combattere.
Et essendo lo essercito del Papa in sul fiume del Metro copioso di fanti e cavalli, ché vi era venuto oltre alli condottieri sopranominati Gian Paulo Baglioni con bona banda di cavalli, e volendo li inimici passarlo, perché nol passando pativano di viveri, Lorenzo si volle opporre et ordinò la battaglia. E già gli avversari erano entrati nel fiume per passare et avevano grandissima dificultà
Lorenzo, avendo conosciuto l'arte de' condottieri, mandò Benedetto Bondelmonti a far intendere a Leone quello era seguito, e che, essendo suo locotenente in nome, voleva essere ancora in fatto, e che era bene contento pigliare consiglio con i condottieri, ma voleva poi deliberare da sé medesimo, e che altrimenti non voleva stare in campo, perché vi starebbe con troppo suo vituperio.
E volendo intanto ripigliare Mondolfo, castello del Vicariato, perché vi erono molti viveri, e faccendo, nel pigliarlo, l'officio del capitano e soldato, fu ferito di uno scoppietto nella testa e fu constretto lasciarsi portare per mare in Ancona a curarsi, perché la ferita fu molto pericolosa.
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