E si conobbe, nel consultare, che essi volevono prima pigliare Milano et il resto del ducato, e poi Piacenzia e Parma, e conclusono che fussi da passare il Po, per unirsi il più presto che si poteva con i Svizzeri. A' quali i Veniziani, benché fussino collegati col Re, non si vollono opporre nelle montagne di Bergamo, perché vollono fuggire di non avere la guerra in casa.
Passò l'essercito della Lega il Po in Mantovano et andò in Cremonese, dove ebbe allo incontro Lautrec con l'essercito franzese el quale, se non era pari di forze, era superiore per molte commodità aveva, delle quali li avversari mancavono. Appressavasi il verno, le piove [34v] erono grandi e se i Veniziani volevono fare un poco di resistenzia a' Svizzeri, la guerra era vinta per il Re. Non la feciono et i Svizzeri si congiunsono con l'essercito delle Lega il quale, senza tentare Cremona, passò l'Adda in sulle barche et ancora che Lautrec avessi ritirato prima le sua genti di là dell'Adda, per guardare che gli inimici non passassino, è cosa molto dificile guardare da uno essercito venti miglia di ripa di fiume. E passò sopra a Cassano, presso a Milano a miglia venti. Come Lautrec conobbe li inimici essere passati l'Adda, ché procedette assai, perché e' suoi Svizzeri non vollono combattere contro a quelli che aveva condotti il Legato, ritirò il suo essercito in Milano, e vi condusse Teodoro da Triulzi con parte dello essercito veneto.
In Milano, in fatto, la parte ghibellina è superiore assai, i popoli sono sempre desiderosi di mutazione, chi lascia la campagna e si ritira drento alle mura, perde di riputazione.
| |
Milano Piacenzia Parma Svizzeri Veniziani Bergamo Lega Mantovano Cremonese Lautrec Veniziani Svizzeri Svizzeri Lega Cremona Adda Lautrec Adda Cassano Milano Lautrec Adda Svizzeri Legato Milano Teodoro Triulzi Milano
|