Già li inimici venivono in ordinanza per Ponte Sisto e poi inverso il Borgo, per la via che passa inanzi al palazzo d'Agostino Ghigi, e Stefano Colonna, con quelli pochi fanti che aveva potuto ragunare in sì breve tempo, con franco animo difendeva quella porta. Ma gl'inimici salirono il monte e, per il muro rotto e senza riparo e senza difesa, riuscirono nella vigna di Santo Spirito sopra il capo di Stefano. Onde egli fu constretto abbandonare la porta con qualche uccisione delli suoi e tutto il resto delle genti inimiche entrorono drento per quella porta e se non che attesano a mettere a sacco dove prima potettono, giugnevono il Papa in palazzo con alcuni cardinali, e' quali erono concorsi da lui in su questo romore. [51r] Il Papa, confortato e pregato da molti che si partissi di palazzo, non lo voleva fare, pure, quasi forzato da Filippo Strozzi, pel muro doppio si salvò in Castello con li cardinali che erano seco et altri amici e servitori.
E' Cesarei e Colonnesi messono a sacco i palazzi, le case e botteghe di Borgo, il Palazzo tutto e la chiesa di San Pietro, cosa che alli Turchi sarebbe paruta impia e crudele: che si potevono vedere portare per il Borgo i paramenti da dire le messe, le croci, e' calici, li arazzi da ornare le chiese e, non che altro, quello poco d'argento e oro in che solevano stare incluse le reliquie sante.
Ridotto che fu il Papa in Castello, don Ugo, che non confidava molto nel cardinale Colonna e conosceva trovarsi con pochi delli suoi in mezzo d'uno gran popolo, el quale, se si fussi svegliato, li arebbe potuto nuocere assai, cercò di parlare all'arcivescovo di Capua, che s'era ritirato col Papa in Castello.
| |
Ponte Sisto Borgo Agostino Ghigi Stefano Colonna Santo Spirito Stefano Papa Il Papa Filippo Strozzi Castello Cesarei Colonnesi Borgo Palazzo San Pietro Turchi Borgo Papa Castello Ugo Colonna Capua Papa Castello
|