Et intorno a lui perirono molti suoi servitori et egli, poi che vidde li inimici drento, fuggendo fuori mezzo morto e ferito dalli urti delli altri cavalli, fu tirato in Castello, dove ancora si ridusse Orazio Baglioni, poi che ebbe fatto assai difesa.
Poi che li Cesarei ebbono preso il Borgo, sendo rimasti senza capo, erono in confusione. Nondimeno l'avidità della preda li faceva audaci et uniti e, non trovando né in Borgo né in Palazzo molto da rubare, per il sacco avevono fatto in quelli luoghi pochi mesi inanzi e' Colonnesi, n'andorono alla via di Transtevere e, non trovando solo un defensore a quelle mura, le ruppono facilmente. Et entrati per le rotture alcuni drento, apersono la porta, donde entrò subito tutto il resto dello essercito.
Restava a' Cesarei entrare nella parte di Roma abitata e ricca, et erono necessitati entrarvi per i ponti, che erono tre, e' quali, se avessino avuto niente di riparo e guardia, era impossibile fussino sforzati. Ma quando è dato [57r] di sopra che una cosa segua per un verso, nessuno vi può riparare.
E' Cesarei che vennono a Roma non erono più che ventimila, tra a piè et a cavallo, tra buoni e cattivi. In Roma erono almanco trentamila atti a portare arme, da anni sedici insino in cinquanta; e tra questi erono molti uomini usi alla guerra, molti Romani altieri, bravoni, usi a star sempre in brighe, con barbe insino al petto, nondimeno mai fu possibile s'unissino cinquecento insieme per guardare uno di quelli ponti, in modo che i nimici, circa a ore ventidua, entrorono in Roma con pochissima dificultà. Amazzorono chi e' vollono, predorono le piccole case, le mediocri, le botteghe, i palazzi, e' monasteri d'uomini e donne, le chiese; feciono prigioni tutti li uomini e donne, et insino a' piccoli fanciulli, non avendo rispetto a età, né a sacramenti né a cosa alcuna.
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