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      Morì, come ho detto, nel tempo che Italia e la città nostra era in grande tribolazione, e dipoi è stata in maggiore, e fu a quella di danno assai, et ardirò di dire, forse presuntuosamente, che io credo lui a molte cose arebbe riparato.
     
     
     
     
      VVITA DI LORENZO DE' MEDICI, DUCA D'URBINO
     
      VITA DI LORENZO DE' MEDICI [58v]
      DUCA D'URBINO
     
      COMPOSTA PER FRANCESCO VITTORI
      E MANDATA ALLA ILLUSTRE E PRUDENTE MADONNA CLARICE,
      SORELLA DEL SOPRADETTO DUCA E MOGLIE DI FILIPPO STROZZI.
     
      Ho qualche volta meco medesimo pensato, illustre Madonna mia, onde proceda che de' principi giovani pochissimi ne sieno lodati dalli scrittori. Et in verità si può credere che pochi ne sieno stati che abbino meritato laude, perché e' giovani sono traportati assai dalla libidine, la quale è poi causa d'avarizia e di crudeltà e d'infiniti altri mali. E se noi vediamo li giovani privati, tirati dalla voluptà, commettere mille scandoli e non considerare a' pericoli, che dobbiamo noi credere che abbi a fare uno principe el quale può ciò che vuole, non è sottoposto alle leggi, né ha a rendere conto delle azioni sue se non a sé medesimo ?
      Puossi bene considerare che la causa di dannare e' principi giovani proceda in qualche parte dagli scrittori e' quali, il più delle volte, si mettono a scrivere quando sono nell'età matura e quasi senile. Et è il costume de' vecchi avere invidia a' giovani e dall'invidia nasce l'odio, dal quale accecati, ogni piccolo errore d'uno giovane principe accrescono e le virtù, ancora che grandi, deprimono e diminuiscono.


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Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





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