E' Signori Veniziani hanno avuto, da 15 anni in qua, spese e perdite infinite, pure crediamo arebbono modo a fare danari e gente. Ma non sappiamo come loro potessino, sendo assaltato Nostro Signore per la via del Regno di Napoli, mandando l'Imperiali gente contro a Piacenza e Parma per venire poi a Bologna et in Toscana, come loro potessino soccorrere Sua Santità avendo a pensare a l'altra parte dell'essercito che restassi in Lombardia, [7r] et ancora, bisognando che stieno provisti dalla banda della Magna, ché non è da credere ch'el principe don Ferrando, in tanto pericolo dell'Imperatore, non pensassi da quella parte fare qualche diversione. E' Signori Veniziani hanno Brescia, Verona e Padova, oltre all'altre città, fedele forte e ben munite le quali sarebbono per tenere a tedio ogni grosso essercito qualche tempo. E quando bene la mala sorte dessi che si perdessino, hanno la città di Venezia nel mezzo dell'acqua e bene ordinata, con uno governo tanto perfetto et antiquato, che non porta pericolo né d'alterazione drento né d'assalto alcuno fuori. Ma la Santità di Nostro Signore e noi siamo in altro termine, e massime Sua Santità che in tutte le terre sue ha le fazzione, et in Roma medesima, in modo che gli bisogna e tenere essercito contro alli inimici, entrando in guerra, e poi tenere guardato con fanti molte delle sue terre.
E però noi saremmo di parere d'accordare di presente con Cesare, con quelle condizioni si potessino avere: cioè con dare qualche somma di danari in tempi, d'un modo che non fussi somma che ci conducessi alla morte sùbita; ché quando Sua Maestà volessi quello che non fussi possibile, si potrebbe pensare volessi e la libertà e stato di ciascuno, e sarebbe in tal caso da mettersi a ogni pericolo et a ogni sbaraglio et indicare che fussi meglio morire per man d'altri che occidersi da sé medesimo.
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