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      E se mi fussi risposto che quelli che saranno tanti potenti che possino sforzare li Signori, saranno ancora potenti a superarci e cacciarci, risponderei che questo non seguita, perché è possibile che venti o trenta uomini sforzino la Signoria, faccingli fare deliberazioni, faccingli sonare la campana, convocare il populo, mandare bandi et, infine, voltarci tutto l'universale contro; ma quando ci aranno a cacciare per forza, bisognerà che sieno superiori a noi e di numero e di valore. Il che non riuscirà loro, perché la maggior parte degli uomini, infino non precederà il partito della Signoria che levata non potrà precedere, starà da canto a vedere il giuoco, come si vidde fece a dì 26 d'Aprile nel '27, perché, insino che la Signoria non fu forzata a far sonare la campana, pochissimi si mossono per ire a Palazzo.
      Potrebbemi esser detto che, non potendo l'inimici sforzare li Signori, sforzeranno chi sarà in lor luogo, come dire gli Otto di Guardia: a che io rispondo che gli Otto staranno in Palazzo quattro ore del dì e non più, e sono ore che la piazza è più frequentata che l'altre, e mal potranno gli avversari congregarsi per nuocer loro, che non si vegga. Inoltre, non hanno ancora tanta riputazione, non possono sonare la campana, perché, se si leva la Signoria di Palazzo, è bene levare ancora le campane e non vi lasciare se non quella che convoca la Balìa. Non è ancora il medesimo pericolo nelli Otto che ne' Signori, perché non hanno commodità di stare insieme tutto giorno, come e' Signori; e nello stare e parlare si può ordinare molte cose, che non si può far così quando si trovono insieme poche ore del dì et in quelle hanno molte occupazioni.


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Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





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