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      E dispiacque tanto più perché egli non lasciò figli masti, perché uno che egli ne ebbe di molta grande espettazione e che si credeva che avesse a pareggiare il valor del padre, molto desideroso di farsi grande, stava del continuo esercitandosi in sul mare e, trattenutosi una volta qualche giorno in un porto, dove era aria pestilente, aspettando di assaltare certi legni barbareschi, fu assaltato, senza potersi difendere, dalla morte.
     
      Francesco Vettori, nato del sopranominato Piero, fu anch'egli uomo di singular virtù et, insino da' suoi primi anni, cominciorono ad apparire in lui segni tali che lo messono in molta espettazione. La quale egli, con trattenersi nelle lettere et governarsi accortamente nelle cose che di tempo in tempo gli occorrevano, seppe in modo mantenere che, subito che l'età sua cominciò a comportare ch'egli fussi adoperato ne' servizi della Repubblica, vi fu cominciato ad impiegare. Et il primo carico che gli fu dato di cose attenenti al benessere del publico, mostra evidentemente esser vero quel che ho detto del credito grande in che egli era. Perché, l'anno 1507, egli fu eletto e mandato imbasciatore all'imperatore Massimiliano, nel tempo ch'egli congregava la Dieta a Constanzia, quando tutta l'Italia e gli altri potentati stavano parte sospesi, parte impauriti, essendosi sparsa la fama che l'Imperatore aveva deliberato di passare in Italia con esercito grandissimo per pigliare la corona dal Pontefice e perseguitare il re di Francia, dichiarato ribelle dell'Imperio, con pretesto ch'egli era venuto in Italia per far crear pontefice il cardinal di Roano, e sé Imperatore.


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Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
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