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      Il che mostra manifestamente il concetto grande in che egli era di sincero e dabbene, poiché il Gonfaloniere volse piuttosto eleggere per sua sicurezza d'andare a casa Francesco, casa ancora del suo avversario, che alla propria.
      Da questo partito che Francesco pigliava, si può manifestamente cavare ch'egli non era consapevole, come qualcuno crede, del trattato del fratello.
      Avvenne a Francesco in queste mutazioni, benché diverse, quel medesimo che in altri tempi era avvenuto a suo padre: perciò che, benché si mutasse il governo, nel quale egli era molto stimato e tra' principali, con tuttociò la virtù e realità sua fece che i Medici seguitarono di adoperarlo senza sospetto (risoluto ch'egli fu di seguitar la loro fazione) ch'egli avesse a pendere dalla fazione del cardinal di Volterra, fratello del gonfaloniere Soderini, che ancora fomentava, conce egli fece sempre, l'antico governo.
      Però fu risoluto di dargli la carica di risedere imbasciadore a Roma appresso al pontefice Giulio la quale egli continuò anche per qualche tempo nel pontificato di Leone successore.
      Dalla qual legazione tornato che egli fu in Firenze, pensarono di servirsene in cose di maggior importanza. E però l'anno che Leone gli costrinse a mandar le loro genti in Lombardia et eglino volsero eleggere Lorenzo de' Medici per loro capitano, il quale poi, per la malattia di Giuliano che vi andava con le genti del Papa, fu eletto in suo luogo, fu deliberato che vi andassi commessario, con le genti de' Fiorentini, Francesco.


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Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





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