Pagina (407/412)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E però gli Otto di Pratica, che in quel tempo avevano il pondo di tutto il governo, dubitavano molto perché, volendo seguitare i ricordi del Papa, pareva loro andare a rovina manifesta; e partirsi da lui non volevano, per la riverenza che gli avevano, e perché ciò non si poteva fare senza mutazione di stato, dalla quale risultava certa rovina degli amici de' Medici. E però mandarono subito Francesco Vettori, suo confidentissimo, per fargli intedere il tutto e sapere da lui che partito voleva pigliare intorno all'osservanza delle cose promesse nell'accordo per poter esser vigilanti, essendo avvertiti innanzi, a ogni sollevamento che nascessi in Firenze alla sua risoluzione. Et anche vollono che Francesco gli dicessi che andassi cautamente con le spese, perché i Fiorentini non si potevano strignere da lui, come altre volte, poiché gli era mancata tanta riputazione. Fu eletto a tal cosa Francesco perché era molto confidente del Papa, che teneva molto conto del suo giudizio, et egli gli poteva parlar liberamente. E tutto venne ben fatto perché egli si aperse con Francesco liberamente e, consigliandosi seco, provvedde, rimandandolo in Firenze, in modo alle cose, che per allora il governo stette fermo.
      Fu la ritornata di Francesco molto utile alla città perché, nel tempo che l'esercito della Lega venne in Firenze, e che andava a soccorrere Roma per difenderla dal duca di Borbone, seguì nella città grandissimo sollevamento, causato dalla malissima soddisfazione de' cittadini e fomentato dal pochissimo sapere e intelligenza delle cose de' governi del cardinale di Cortona, sì che i Medici furono dichiarati ribelli.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





Otto Pratica Papa Medici Francesco Vettori Firenze Francesco Fiorentini Francesco Papa Francesco Firenze Francesco Lega Firenze Roma Borbone Cortona Medici