Preso che Francesco ebbe a favorire et esaltare la parte de' Medici, egli ne fu sempre grandissimo parziale e, per quanto si estendeva il suo potere che si estendeva pure assai, ne fu gran defensore, sì che, dopo la morte del duca Alessandro, nel qual tempo tutti gli altri senatori si stavano ritirati nelle loro case, pieni di sbigottimento e di paura, egli, intrepidamente, non cessava di operare. E, visitando e dando animo a quegli più reputati, operò di maniera che, sollevato in parte il loro timore, cominciorono a consultare seco de' partiti che per loro si dovessero pigliare, non solo per la sicurtà di loro stessi, ma anche per mantenimento della parte che eglino seguitavono. Sì che, chiamati poi tutti a consiglio nel palazzo de' Medici, si prese per partito di creare il signor Cosimo de' Medici governatore della Repubblica Fiorentina, affaticandosi anche nel luogo dove era ragunato il senato Francesco, correggendo amorevolmente chi con poca pratica discorreva a chi si potessi dare il futuro reggimento et opponendosi liberamente a chi con molta risoluzione detestava il passato reggimento, con protestare che dissentirebbe da chi un simile ne proponessi. Sì che, ritiratosi con i principali che convenivano seco, furono da loro stabilite le cose in modo che il signor Cosimo, in su questi fondamenti, potette con la prudenzia e valor suo proprio, alzarsi a quell'altezza che tutto il mondo ha potuto conoscere.
Visse il restante della sua vita Francesco accettissimo a questo Signore e, col suo accorgimento, gli dette sempre quegli aiuti che gli furono domandati insino all'anno ... della sua età, nel quale, oppresso da grave malattia, egli passò a miglior vita, senza lasciare di sé alcuno figlio mastio.
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