Quindi dimostra la prima epoca e lingua essere state nel tempo delle famiglie, che certamente furono appo tutte le nazioni inanzi delle cittŕ e sopra le quali ognun confessa che sorsero le cittŕ, le quali famiglie i padri da sovrani prěncipi reggevano sotto il governo degli dči, ordinando tutte le cose umane con gli auspici divini, e con una somma naturalezza e semplicitŕ ne spiega la storia dentro le favole divine de' greci. Quivi osservando che gli dči d'Oriente, che poi da' caldei furono innalzati alle stelle, portati da' fenici in Grecia (lo che dimostra esser avvenuto dopo i tempi d'Omero), vi ritruovarono acconci i nomi dei dči greci a ricevergli, sě come poi, portati nel Lazio, vi ritruovarono acconci i nomi dei dči latini. Quindi dimostra cotale stato di cose, quantunque in altri dopo altri, essere corso egualmente tra latini, greci ed asiani. Appresso dimostra la seconda epoca con la seconda lingua simbolica essere state nel tempo de' primi governi civili, che dimostra essere stati di certi regni eroici o sia d'ordini regnanti de' nobili, che gli antichissimi greci dissero «razze erculee», riputate di origine divina sopra le prime plebi, tenute da quelli di origine bestiale; la cui storia egli spiega con somma facilitŕ descrittaci da' greci tutta nel carattere del loro Ercole tebano, che certamente fu il massimo de' greci eroi, della cui razza furono certamente gli Eraclidi, da' quali sotto due re si governava il regno spartano, che senza contrasto fu aristocratico.
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