Anzi, per una sua generosità, volendo assicurare anco dopo la sua morte lo stampatore di cotal ristampa, offerì al padre Lodoli un suo manoscritto di presso a cinquecento fogli, nel qual era il Vico andato cercando questi Princìpi per via negativa, dal quale se n'arebbe potuto di molto accrescere il libro della Scienza nuova, che 'l signor don Giulio Torno, canonico e dottissimo teologo di questa chiesa napoletana, per una sua altezza d'animo con cui guarda le cose del Vico, voleva far qui stampare con alquanti associati, ma lo stesso Vico priegandolo nel rimosse, avendo di già truovati questi Princìpi per la via positiva.
Finalmente dentro il mese d'ottobre dell'anno 1729 pervenne in Venezia, ricapitato al padre Lodoli, il compimento delle correzioni al libro stampato e dell'annotazioni e commenti, che fanno un manoscritto di presso a trecento fogli.
Or, ritruovandosi pubblicato con le stampe ben due volte che la Scienza nuova si ristampava con l'aggiunte in Venezia, ed essendo colà pervenuto tutto il manoscritto, colui che faceva la mercatanzia di cotal ristampa uscì a trattar col Vico come con uomo che dovesse necessariamente farla ivi stampare. Per la qual cosa, entrato il Vico in un punto di propia stima, richiamò indietro tutto il suo ch'avea colà mandato; la qual restituzione fu fatta finalmente dopo sei mesi ch'era già stampato più della mettà di quest'opera. E perché, per le testè narrate cagioni, l'opera non ritruovava stampatore né qui in Napoli né altrove che la stampasse a sue spese, il Vico si die' a meditarne un'altra condotta, la qual è forse la propia che doveva ella avere, che senza questa necessità non arebbe altrimente pensato, che, col confronto del libro innanzi stampato, apertamente si scorge esser, dall'altra che aveva tenuto, a tutto cielo diversa.
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