L'aspre tempeste cronologiche ci saranno rasserenate dalla discoverta de' caratteri poetici, un de' quali fu Orfeo, guardato per l'aspetto di poeta teologo, il quale con le favole, nel primo loro significato, fondò prima e poi raffermò l'umanità della Grecia. Il quale carattere spiccò più che mai nell'eroiche contese co' plebei delle greche città; ond'in tal età si distinsero i poeti teologi, com'esso Orfeo, Lino, Museo, Anfione, il quale de' sassi semoventi (de' balordi plebei) innalzò le mura di Tebe, che Cadmo aveva da trecento anni innanzi fondata; appunto come Appio, nipote del decemviro, circa altrettanto tempo dalla fondazione di Roma, col cantar alla plebe la forza degli dèi negli auspìci, della quale avevano la scienza i patrizi, ferma lo stato eroico a' romani. Dalle quali eroiche contese ebbe nome il secolo eroico.
XXIII
[Ercole, con cui è al colmo il tempo eroico di Grecia ]
Le stesse difficultà ricorrono in Ercole, preso per un uom vero, compagno di Giasone nella spedizione di Colco; quando egli non sia, come si truoverà, carattere eroico di fondatore di popoli per l'aspetto delle fatighe.
XXIV
[Sancuniate scrive storie in lettere volgari. - Anni del mondo 2800 ]
Detto anco Sancunazione, chiamato «lo storico della verità» (al riferire di Clemente alessandrino negli Stromati), il quale scrisse in caratteri volgari la storia fenicia, mentre gli egizi e gli sciti, come abbiam veduto, scrivevano per geroglifici, come si sono truovati scrivere fin al dì d'oggi i chinesi, i quali non meno degli sciti ed egizi vantano una mostruosa antichità, perché al buio del loro chiuso, non praticando con altre nazioni, non videro la vera luce de' tempi.
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