XLIII
Ogni nazione gentile ebbe un suo Ercole, il quale fu figliuolo di Giove; e Varrone, dottissimo dell'antichità, ne giunse a noverare quaranta.
Questa degnità è 'l principio dell'eroismo de' primi popoli, nato da una falsa oppenione: gli eroi provenir da divina origine.
Questa stessa degnità con l'antecedente, che ne danno prima tanti Giovi, dappoi tanti Ercole tralle nazioni gentili - oltreché ne dimostrano che non si poterono fondare senza religione né ingrandire senza virtù, essendono elle ne' lor incominciamenti selvagge e chiuse, e perciò non sappiendo nulla l'una dell'altra, per la degnità che «idee uniformi, nate tra popoli sconosciuti, debbon aver un motivo comune di vero», - ne danno di più questo gran principio: che le prime favole dovettero contenere verità civili, e perciò essere state le storie de' primi popoli.
XLIV
I primi sappienti del mondo greco furon i poeti teologi, i quali senza dubbio fioriron innanzi agli eroici, siccome Giove fu padre d'Ercole.
Questa degnità con le altre due antecedenti stabiliscono che tutte le nazioni gentili, poiché tutte ebbero i loro Giovi, i lor Ercoli, furono ne' loro incominciamenti poetiche; e che prima tra loro nacque la poesia divina: dopo, l'eroica.
XLV
Gli uomini sono naturalmente portati a conservar le memorie delle leggi e degli ordini che gli tengono dentro la loro società.
XLVI
Tutte le storie barbare hanno favolosi princìpi.
Tutte queste degnità, dalla quarantesimaseconda, ne danno il principio della nostra mitologia istorica.
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