LXI
Il verso eroico è lo più antico di tutti e lo spondaico il più tardo, e dentro si truoverà il verso eroico esser nato spondaico.
LXII
Il verso giambico è 'l più somigliante alla prosa, e 'l giambo è «piede presto», come vien diffinito da Orazio.
Queste due degnità ultime danno a congetturare che andarono con pari passi a spedirsi e l'idee e le lingue.
Tutte queste degnità, dalla quarantesimasettima incominciando, insieme con le sopra proposte per princìpi di tutte l'altre, compiono tutta la ragion poetica nelle sue parti, che sono: la favola, il costume e suo decoro, la sentenza, la locuzione e la di lei evidenza, l'allegoria, il canto e per ultimo il verso. E le sette ultime convincon altresì che fu prima il parlar in verso e poi il parlar in prosa appo tutte le nazioni.
LXIII
La mente umana è inchinata naturalmente co' sensi a vedersi fuori nel corpo, e con molta difficultà per mezzo della riflessione ad intendere se medesima.
Questa degnità ne dà l'universal principio d'etimologia in tutte le lingue, nelle qual'i vocaboli sono trasportati da' corpi e dalle propietà de' corpi a significare le cose della mente e dell'animo.
LXIV
L'ordine dell'idee dee procedere secondo l'ordine delle cose.
LXV
L'ordine delle cose umane procedette: che prima furono le selve, dopo i tuguri, quindi i villaggi, appresso le città, finalmente l'accademie.
Questa degnità è un gran principio d'etimologia: che secondo questa serie di cose umane si debbano narrare le storie delle voci delle lingue natie, come osserviamo nella lingua latina quasi tutto il corpo delle sue voci aver origini selvagge e contadinesche.
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Orazio
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